12.18.2009

//Uh, poffare poffarissimo! È tardi! È tardi! È tardi!


Andy MacGregor, Set designer
Work produced for Amelia's Magazine
Photography by Jasper White

12.16.2009

//Sculpture in the city




Installation for Harvey Nichols' windows to celebrate London Fashion Week 1997
by Heatherwick studio
Images: Steve Speller

12.13.2009

//The Face of 1966

Twiggy, one of the best-known and most respected models of all time.
J'adore her style!

© Barry Lategan

© Barry Lategan



N.B.
Twiggy: A Life in Photographs, 19 September 2009 - 21 March 2010
at National Portrait Gallery of London

12.11.2009

//A bit of noir


"Killers Kill, Dead Men Die"
Film noir photoshoot, 2007 by Annie Leibovitz 

12.09.2009

12.06.2009

//The power of paper-cut illustrations




The new illustrated/paper-cut campaign for british department store John Lewis by artist Kate Forrester

12.04.2009

Eppure sentire


Credo che tutti almeno una volta abbiamo pensato a quale dei nostri cinque sensi non potremmo mai rinunciare, se dovessimo trovarci nella condizione di dover scegliere. Posso sbagliare, ma credo di non allontanarmi troppo dalla communis opinio se dico che una buona percentuale sceglierebbe la vista. E' naturale: vedere il mondo che ci circonda sembra una condizione essenziale e imprescindibile per conoscerlo; senza la possibilità di percepire i colori e le forme, tutto ci potrebbe sembrare attutito, appannato. Inutile.
Ebbene, non voglio ora che la mia sembri un'apologia, ma sempre più mi rendo conto di quanto anche ciò che udiamo possa aprirci una finestra sul mondo in cui viviamo.
Rifletto sui rumori che da sempre mi sono familiari, e che anche se lontani, sento ancora come se fossero qui. La sedia della cucina, trascinata lungo il pavimento ('ragazzi, sollevatele le sedie, non trascinatele...' ah, ricordi di scuola): mia madre finisce di fare colazione e si prepara ad andare al lavoro. 'Clic', la porta del corridoio si apre, è mattina, un forte 'purrr' mi fa capire che uno dei miei gatti si è intrufolato nelle camere, in genere la mia. E' ora di alzarsi. Solitamente in questo momento un altro senso viene sollecitato fortemente dallo aroma del caffè, ma ora stiamo celebrando l'udito, e l'olfatto dovrà aspettare un'altra occasione.
Il leggero rombo del motore della macchina di mio padre, di ritorno dal lavoro. Il cigolio della porta del garage, da cui comincio a contare i minuti esatti che lui impiegherà a raggiungere la porta.
E' notte, i passi felpati di mio fratello di ritorno dalla sua uscita serale. E' molto silenzioso, e questo suono seppur familiare non è ricorrente nella mia percezione. Certamente lo è in quella di mia madre.

Paese nuovo, casa nuova, suoni nuovi. L'udito diventa uno strumento di conoscenza. Dalla mia camera al secondo piano, anche con la porta chiusa (cari occhi, vedete che tutto non potete) seguo perfettamente tutto quello che succede attorno a me. Be' quasi. 'Clac', il rumore metallico della porta d'ingresso segnala le entrate e le uscite da casa: quando è prolungato e affaticato, capisco che si tratta dei tizi delle pulizie che entrano con tutti i loro attrezzi da lavoro. Contando i secondi che passano dal primo al secondo clac, capisco se chi è entrato procede diretto al piano terra, oppure sale rapidamente le scale (tum-tum-tum-tum). Passi felpati? Ali o Duncan, che spesso girano scalzi per casa. Certo, se però vengono da fuori, si spera che siano dotati di scarpe. Hum. In ogni caso, so che se si tratta di loro, la prossima tappa è il bagno (le loro camere sono infatti al piano terra). Un deciso rumore di tacchi? Allora probabilmente si tratterà di una delle ragazze, comprensibile anche perché loro pure abitano al secondo piano.
'Clic-clac'. Una ridicola cordina che altro non è se non l'interruttore della luce nei due bagni. A cui segue immediatamente l'altro clac della serratura che si chiude. Sugli altri rumori credo posso sorvolare...certo essendo la mia camera attaccata al bagno, nessuno meglio di me conosce i miei coinquilini....
Ma torniamo alle porte, elemento interessante di questa casa datata. Si crea sempre un'interessante combinazione di suoni quando contemporaneamente si chiude la porta della cucina per aprire quella del corridoio al piano terra. Bang una, bong l'altra...un concerto constante che si ripete innumerevoli volte durante la giornata. Pretty annoying, to be honest.
Un tintinnio di chiavi fuori dalla porta. Ah Simona è tornata. Un dolce suono di sax sale dalla camera di Victoria. Le note familiari suonano ogni volta più sicure. Brava Vic, stai migliorando notevolmente!
Una musica non altrettanto rilassante proviene dal bagno di fronte. Ah, Ali è sotto la doccia.
'Grrrrrr', gracchia il campanello di casa (ebbene sì, abbiamo due brutte imitazioni di bagno, una cucina divorata dall'umidità, ma certamente non possiamo non avere un campanello): sarà arrivato qualche amico di Duncan. Oppure qualcuno di noi che ha dimenticato la propria card per entrare in casa, e prega che ci sia qualcuno ad aprile la porta. Normale.
Una bella sensazione, conoscere tanti piccoli rumori che diventano grandi certezze nella nostra esistenza. Sono piccole e costanti conferme che ci rassicurano, ci fanno pensare che teniamo in pugno il mondo in cui viviamo. Quando si aggiunge un suono nuovo, stiamo in allerta finché non diventa familiare anch'esso.
Siamo ancora così convinti che sia la vista il senso più importante??
Aspetto di sentire la vostra opinione.

11.30.2009

//Once upon a time...

...the Louis Vuitton ADV S/S 2002
with Tasha Tilberg, Natalia Vodianova, Anne Catherine Lacroix
by Mert Atlas et Marcus Pigott


Da non perdere stasera su RaiUno

Già fatto...

Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.

Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai.
Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.

Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio.

Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.

Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.

Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.

Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.

Preparati comunque a soffrire.

Con affetto,
tuo padre

L'autore è stato direttore generale della Rai. Attualmente è direttore generale della Libera Università internazionale degli studi sociali, Luiss Guido Carli.
(30 novembre 2009)

11.29.2009

//A sunday under heavy rain ...

... makes me think about how much I love trench



©Scott Schuman
The Sartorialist (Scott Schuman) for Burberry's Art of the Trench:
an extensive press and online campaign
dedicated to their iconic Trench
Check out the rest of the stuff at
http://artofthetrench.com/and http://thesartorialist.blogspot.com/

//Dots Obsession

"Aftermath of Obliteration of Eternity," 2009
(image by Gagosian Gallery)

"Pumpkin medium", 2008
(image by Gagosian Gallery)

Yayoi Kusama to show at PAC Milan
November 18, 2009 - February 7, 2010

11.28.2009

//I Love Polaroid and Photo Collages




©Juan Felipe Rubio
http://www.flickr.com/photos/sicoactiva/sets/72157619388559062

//Highly recommend




Il Cavoletto di Bruxelles_Cucina con fotografia
il cavoletto di bruxelles 2009 credits: testi & foto ©Sigrid Verbert

//The real Marilyn

Milton H. Greene's Marilyn Monroe




- Copyrighted by the Archives of Milton H. Greene LLC -

11.26.2009

//A really royal tea!


//So cool!

- Tiffany & Co. presents Skate at Somerset House -

//A good link!


I want to get lost into the wild


Ho letto da qualche parte che nella vita importa non già di essere forti, ma di sentirsi forti. Di essersi misurati almeno una volta, di essersi trovati almeno una volta nella condizione umana più antica, soli davanti alla pietra cieca e sorda, senza al...tri aiuti che le proprie mani, e la propria testa

Se vuoi avere di più dalla vita devi liberarti della tua inclinazione alla sicurezza,adottare uno stile più movimentato,ne assaporerai il pieno significato e l'incredibile bellezza.

Non datemi l'amore, non il denaro, non il lavoro, non la famiglia, non la giustizia, quello che voglio è la verità!

Due anni lui gira per il mondo: niente telefono, niente piscina, niente cani e gatti, niente sigarette. Libertà estrema, un estremista, un viaggiatore esteta che ha per casa la strada. Così ora, dopo due anni di cammino arriva l'ultima e più grande avventu...ra. L'apogeo della battaglia per uccidere il falso essere interiore, suggella vittoriosamente la rivoluzione spirituale. Per non essere più avvelenato dalla civiltà lui fugge, cammina solo sulla terra per perdersi nella natura selvaggia.

Quotes from 'Into the wild'

11.25.2009

//Cold winter feelings

Emma Watson By Karl Lagerfeld For Crash Magazine





©Karl Lagerfeld