1.31.2010

//Can't wait for Tim Burton's Alice in Wonderland...

Photos by Tim Walker for Harper's Bazaar

Have you seen the Tim Burton fashion story in the past october Harper's Bazaar issue?
 It was shot by Tim Walker, one of my all-time favourite photographers, and it perfectly captures the creepy/magical spirit of Burton's films.

tea-mania

1.27.2010

27 Gennaio - Giornata della Memoria


Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che tovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:


Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetelele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
- Primo Levi-

1.17.2010

Io l'ho sempre pensato...comunque anche l'attività fisica aiuta :-D

Studio svedese
La cultura fa bene al cuore
Chi ha trascorso almeno 8 anni tra i banchi di scuola ha meno probabilità di avere un infarto più in là negli anni


MILANO – Studiare fa bene al cuore. Chi ha trascorso più di 8 anni tra i banchi di scuola corre un minor rischio di infarto . Il nesso può sembrare bizzarro, in realtà è il risultato di un ampio studio, pubblicato sulla rivista Heart che ha messo a confronto, in 52 Stati, circa 12mila infartuati e 14 mila persone in buona salute. Finora sapevamo che un giro vita abbondante, poca attività fisica, troppe sigarette, mangiare poca frutta e verdura possono mettere a dura prova la salute del nostro cuore. Diversi studi nei Paesi occidentali hanno poi evidenziato un legame tra più elevato status socioeconomico e minor rischio di malattie cardiovascolari. Tuttavia, non era ancora del tutto chiaro se i diversi indicatori utilizzati per individuare le condizioni socioeconomiche, come per esempio istruzione, reddito familiare, tipo di lavoro svolto, fossero ugualmente importanti. Inoltre, si sapeva poco su come lo status socioeconomico agisca sul rischio cardiovascolare nei Paesi in via di sviluppo.

NUOVO STUDIO – Ora, un gruppo di ricercatori svedesi ha scoperto che è l’istruzione, indipendentemente dall reddito familiare, dal lavoro svolto o dai beni posseduti, è associata direttamente col rischio di un attacco di cuore. In particolare, spiega una delle autrici della ricerca, Annika Rosengren, cardiologa del Sahlgrenska University Hospital di Goteborg: «Un livello di istruzione, uguale o inferiore a 8 anni di scuola, può significare un maggior rischio di avere un infarto, circa il 30% in più rispetto a chi è più istruito. La correlazione è più marcata nei paesi ricchi, ma evidente anche nei Paesi meno sviluppati». I motivi? « Sarà necessario approfondirli; probabilmente sono dovuti alla migliore conoscenza dei fattori di rischio e quindi a una migliore prevenzione», afferma Rosengren. Secondo lo studio, infatti, più alte percentuali di obesità addominale e cattive abitudini come fumo, poca attività fisica, scarso consumo di frutta e verdura, spiegano circa la metà del rischio connesso a bassi livelli di istruzione.

UN ALTRO TASSELLO - «Non c’è dubbio che chi è più istruito conosca meglio i fattori che mettono a rischio il cuore – conferma il professor Filippo Crea, direttore del dipartimento di malattie cardiovascolari del Policlinico universitario “Agostino Gemelli” di Roma -. La prevenzione è la migliore arma contro le malattie cardiovascolari. Tenere sotto controllo peso, colesterolo, pressione, diabete, non fumare, fare attività fisica e mangiare frutta e verdura già da piccoli, aiuta a ridurre nettamente le malattie cardiovascolari. Non possiamo dimenticare i risultati soddisfacenti che abbiamo ottenuto finora – continua il cardiologo -, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Per esempio, basta un calo di attenzione sul fumo e i ragazzi riprendono in mano le sigarette».

PROSPETTIVE - «Per ora i risultati suggeriscono che «migliorare i livelli di istruzione nelle nazioni in via di sviluppo potrebbe essere una valida contromossa per contenere la rapida diffusione di malattie cardiovascolari anche in quei Paesi», conclude Rosengren. «In Cina – fa notare Crea – fino a 15 anni fa non c’erano bambini grassi. Oggi l’obesità infantile è diventata un’epidemia, che mette seriamente a rischio il cuore. Per questo è necessario fin dai banchi di scuola apprendere sane abitudini, come corretta alimentazione, niente sigarette e regolare esercizio fisico».

Maria Giovanna Faiella
17 gennaio 2010

1.10.2010

//Graphic Emotions

The kind of graphic that let me feel good!
© Prologue

//End Title mania

I am one of the millions of people who caught Sherlock Holmes over the holidays, and I found the movie great, not only for actors, dialogues and locations, but also for the graphic look.
Prologue studio lent its hand to the project for the main on end credits, opening logo sequence and for the newspaper transitions throughout the film. The main on end sequence kept me in my seat, if only for the elegant interplay of calligraphy and freeze-framed illustrations. For all their elements in the film, Prologue’s art direction was a subtle blend of Victorian references and contemporary design.


Prologue have also worked for Across the Universe graphic look.
It is just GREAT.
Have a look to the End Title: